Il sorgo è un antico cereale ed era coltivato soprattutto nella Pianura Padana, tanto è vero che la cittadina veneta di Sorga (Vr) ha inserito nello stemma il fusto della pianta.
Il fatto che fosse privo di glutine e che avesse un colore scuro, ha fatto sì che la pianificazione della sua coltura venisse abbandonata nel dopoguerra: pareva non potesse essere utile.
Al contrario oggi viene annoverato tra i cereali antichi di riscoperta (come il mais bianco, ad esempio) grazie proprio alla farina scura che se ne ricava, poiché ricca di proprietà ampiamente ricercate.
Il motivo è presto detto: il sorgo è adatto ai celiaci essendo privo di glutine, avendo però un alto contenuto di fibre, ferro (100 gr di farina di sorgo contengono il 55% del bisogno quotidiano, contro il 10% della farina 00), fosforo, e diverse vitamine del gruppo B.
Ma non basta. È adatto anche ai diabetici, avendo un basso indice glicemico (35-47) e quindi viene digerito più lentamente e il rilascio di zuccheri è graduale.
È nata quindi la linea di pasta secca Nutracentis di Agricoltura Biologica, studiata appositamente per mescolare scientificamente alimenti come carota e barbabietola per ottenere un prodotto finito ottimale per i consumatori.
Ecco infatti la “pasta di sorgo” che utilizza cereale al 100% italiano, non geneticamente modificato e proveniente da agricoltura biologica. I terreni in cui il sorgo viene coltivato si trovano tra Cremona e Mantova, lontani da inquinamento stradale e industriale, ma addirittura la farina che si ricava è macinata in un mulino vicino ai campi per ridurre l’impatto ambientale del trasporto. Inoltre l’impasto si produce entro sette giorni dalla macinatura, per mantenere la freschezza della farina.
Infine, la pasta di sorgo cuoce in pochissimi minuti pertanto la dispersione di vitamine e proprietà nutritive è ridotta al minimo.