Accesso ai servizi più semplice, riduzione dei costi fissi e riqualificazione del personale. Sono queste le novità principali dell’anno che si è appena concluso per il Cesvot che, in occasione dell’inizio del 2016, ha tracciato un bilancio decisamente positivo delle attività che hanno caratterizzato il 2015.
Stando ai dati diffusi dal Centro servizi per il volontariato della Toscana, infatti, sono state ridotte le spese di gestione e i costi fissi con un meno 10% di affitti per le sedi e un meno 18% di costi del personale. Contemporaneamente sono aumentate le entrate correnti derivanti da risorse aggiuntive per un totale, nel 2015, di 330mila euro.
Quanto ai numeri delle associazioni di volontariato toscane, sono 3404 per un totale di ben 100 mila volontari stimati. Il 74% delle organizzazioni sono attive in ambito sociale e sanitario e, la maggior parte di loro, si occupa di disabilità, anziani e migranti. Il 35% sono di piccole dimensioni, hanno cioè meno di 10 volontari; il 71,3% sono aconfessionali e il 46% hanno più di 20 anni. Il 47,4% di loro ha convenzioni con gli enti pubblici, il 57% collabora con il Comune di riferimento e l’83% delle associazioni socio-sanitarie collabora con le Asl.
Le numerose associazioni hanno dimostrato di lavorare in sinergia con il Cesvot: nell’ultimo anno sono state erogate 1667 consulenze e sono stati attivati 97 corsi di formazione con quasi 2mila partecipanti. Sono stati organizzati poi 16 eventi pubblici, realizzate 87 trasmissioni radio dedicate alle attività svolte dai volontari e 2 convegni nazionali ai quali hanno partecipato 500 persone.
«Nel 2016», annuncia Federico Gelli, presidente Cesvot, «organizzeremo attività di orientamento e formazione sui temi della disabilità, delle povertà, dell’accoglienza migranti anche per aiutare le associazioni a partecipare ai bandi europei che usciranno nei prossimi mesi grazie alle opportunità offerte dalla Regione Toscana e dai fondi FSE, Asse inclusione sociale».