Nuova vita per le vecchie case cantoniere, oggi abbandonate, che saranno riqualificate e trasformate in strutture ricettive al servizio del turismo sostenibile grazie a un accordo siglato tra Anas, Agenzia del Demanio, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Si tratta di un grande patrimonio che conta ben 1.244 edifici, le classiche case di color rosso pompeiano distribuite dal nord al sud del Paese, prendono il nome dai cantonieri, gli operai addetti alla manutenzione delle strade, che per esigenze di servizio, avevano necessità di alloggiare sul luogo di lavoro.
Lo scopo di tale accordo è quello di avviare un progetto pilota che partirà dall’analisi delle potenzialità di un primo gruppo formato da 30 case. In seguito, il progetto verrà ampliato anche ad altri beni pubblici dismessi appartenenti allo Stato, agli enti territoriali e ad altri enti pubblici.
«La valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico», dichiara Roberto Reggi, direttore dell’Agenzia del Demanio, «è oggi una grande opportunità per realizzare progetti concreti di slow travel, rimettendo in funzione beni abbandonati lungo itinerari turistici e culturali di grande valore». Secondo le valutazioni fatte dall’Anas, su 1244 case cantoniere, a parte le 30 destinate ai Progetti pilota, sono 650 quelle disponibili, di cui 150 certamente destinate a riqualificazione per progetti turistico culturali, perché in aree strategiche».
Pertanto, associazioni, organizzazioni non profit, fondazioni, e anche gli stessi cittadini potranno proporre progetti per prendere in gestione una delle case cantoniere. Poi sarà compito dell’Agenzia del Demanio stabilire la validità della proposta e intraprendere così le pratiche per il trasferimento dello stabile.