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Ubi Banca, la prima a puntare sul welfare aziendale

Per la prima volta una Banca entra nel settore del welfare aziendale. Lo fa UBI Banca che ha presentato a Milano UBI Welfare, durante una conferenza stampa nel corso della quale è stato presentato anche l’Osservatorio scientifico permanente il cui direttore è diventato Michele Tiraboschi, precedentemente Ordinario di Diritto del lavoro e Coordinatore Scientifico di ADAPT, che ha collaborato al progetto. L’Osservatorio  servirà quale strumento di analisi sul settore del welfare e sulle sue evoluzioni.

Ha dichiarato Letizia Moratti, Presidente del Consiglio di Gestione di UBI Banca: «UBI Banca è all’avanguardia nel promuovere, prima Banca a farlo, una piattaforma innovativa come UBI Welfare in grado di ripensare la sostenibilità in una chiave economica che coniughi profitto e utilità sociale. Consapevoli delle sfide demografiche e sociali che non rendono più sostenibile l’attuale sistema economico, siamo tutti chiamati a identificare nuovi modelli in questa direzione. Con UBI Welfare, la nostra banca ne propone uno particolarmente innovativo, in grado di offrire informazione e servizi in campo sociale, sanitario, di assistenza e cura alla persona e di educazione. Crediamo che questa novità acquisti maggiore senso e valore proprio nella prospettiva di un rilancio del welfare aziendale, un indirizzo peraltro promosso e incentivato dallo stesso Legislatore».

UBI Banca, dicevamo, è la prima Banca a presentare una piattaforma innovativa su scala nazionale per accompagnare le imprese sue clienti in un percorso di welfare aziendale, in modo che esse possano offrire ai propri dipendenti soluzioni per poter raggiungere servizi dedicati alla prevenzione della salute, alle cure, all’assistenza, all’educazione e al tempo libero.

UBI Welfare è stato sviluppato all’interno della nuova struttura Wealth and Welfare, la cui responsabile capo, Rossella Leidi, afferma: «UBI Welfare è progettato in risposta a bisogni di individui e aziende per promuovere la costruzione di un ecosistema di welfare territoriale; aziende e operatori del Terzo settore dei diversi territori, che rispondono a elevati standard di qualità, infatti, potranno anche diventare fornitori diretti dei beni e servizi che alimentano la piattaforma».

L’offerta dei servizi prevede la completa esternalizzazione per l’azienda del cliente e il supporto della Banca in tutte le fasi del progetto, vale a dire dalla consulenza ai servizi educazionali e ai consigli per impresa e dipendenti,  fino alla completa gestione della piattaforma dei servizi di welfare.

Sarà possibile, tra le diverse soluzioni, accedere per esempio  a una Cassa di Assistenza Sanitaria, a rimborsi per le spese sostenute per l’educazione dei figli dei dipendenti e per la cura della famiglia degli stessi.

Come spiegavamo prima, il progetto dell’Osservatorio UBI Welfare è stato fatto in collaborazione con ADAPT, la scuola di Alta formazione fondata nell’anno 2000 dal professore Marco Biagi che, come sostiene Michele Tiraboschi, «nel dare vita nel 2000 al centro studi ADAPT il professor Marco Biagi si proponeva di offrire un contributo di riflessione anche progettuale alla costruzione del futuro del lavoro a fronte della grande trasformazione del lavoro innescata da imponenti cambiamenti tecnologici e demografici già allora intuibili e oggi giunti a definitiva maturazione».

L’offerta UBI Welfare è operativa da marzo 2017 ed è accessibile grazie a una rete di specialisti attivabile attraverso tutte le Filiali, i Centri Corporate e i professionisti della divisione Corporate e Investment Banking del Gruppo UBI Banca.

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Redazione