L’appello è arrivato ieri dal Parlamento europeo che ha sollecitato 9 stati membri, tra cui il Belpaese, di “considerare la possibilità di offrire” alle coppie gay istituzioni giuridiche come “la coabitazione, le unioni di fatto registrate e il matrimonio”. La richiesta è inserita nel paragrafo 85 del Rapporto sulla Situazione dei diritti fondamentali nella Ue approvato ieri a Strasburgo. La nuova sollecitazione da parte dell’Unione Europea arriva a due mesi dalla condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo. I giudici avevano, infatti, condannato l’Italia per la violazione dei diritti di tre coppie omosessuali che, avendo chiesto ai rispettivi Comuni di fare le cosiddette pubblicazioni per potersi sposare, si erano visti rifiutare la possibilità.
«La corte ha considerato che la tutela legale attualmente disponibile in Italia per le coppie omosessuali», avevano evidenziato i giudici di Strasburgo, «non solo fallisce nel provvedere ai bisogni chiave di una coppia impegnata in una relazione stabile, ma non è nemmeno sufficientemente affidabile». Per la corte dunque «un’unione civile o una partnership registrata sarebbe il modo più adeguato per riconoscere legalmente le coppie dello stesso sesso».