È terminato da pochissimo l’anno accademico 2015/2016 dell’Università del Volontariato, promossa dal Ciessevi di Milano, con la relativa cerimonia e consegna dei diplomi ai 14 studenti che, con passione e determinazione, hanno concluso il loro percorso che prevedeva, parallelamente a quello didattico, anche un tirocinio da svolgersi in un’associazione. Infine, la tesina scritta.
Si è trattato di un anno denso, dalle molteplici offerte formative: 67 corsi per 722 ore di lezione, con un’affluenza di iscritti decisamente alta (1.854) e un indice di gradimento complessivo che in una scala da 0 a 6 ha sfiorato il massimo.
Due su tre gli studenti di genere femminile, mentre il 78% risulta essere già volontario o comunque facente parte di un’organizzazione. Se l’anno scorso il numero dei frequentanti era già buono, attualmente la cifra risulta addirittura quadruplicata. Aspetto, questo, che svela una realtà positiva che parla di come il volontariato non venga più vissuto come un semplice impegno per il quale servono solo buoni sentimenti, ma soprattutto come possibilità di crescita ed evoluzione personale per cui è necessaria una formazione attenta e specifica.
Nel frattempo le sedi dell’Università del volontariato di Treviso e Bologna hanno portato a termine con successo il secondo anno didattico e, grazie anche alla collaborazione della sede di Milano, stanno sviluppando un nuovo sito web dedicato al progetto formativo da attuare grazie ai Centri di servizio insieme ai loro partner.