Esattamente un anno fa è iniziata la nostra grande avventura. Era il 2 settembre del 2015 quando il portale Felicità Pubblica è andato online per la prima volta e oggi, a distanza di 12 mesi, è arrivato per noi il momento di tracciare un primo bilancio di questo percorso.
Lo riteniamo necessario per voi lettori – nuovi, saltuari o fedelissimi – che siete il nostro punto di riferimento ogni giorno, ma anche per noi, perché è giusto di tanto in tanto fermarsi a guardare indietro per poi riprendere il cammino con maggiore consapevolezza e determinazione.
Ed è proprio la consapevolezza di essere sulla strada giusta il sentimento che oggi, più che un anno fa, ci accompagna in questo percorso. E lo diciamo senza alcuna presunzione. Nei mesi precedenti la nascita di Felicità Pubblica, infatti, abbiamo discusso a lungo se quella di dar vita a una testata giornalistica che affrontasse i temi dell’economia civile, spaziando dal Terzo settore alla responsabilità sociale, passando per la legalità e la sostenibilità ambientale, fosse la scelta giusta.
Nel complesso e variegato mondo della comunicazione 2.0, fatto di centinaia di siti, di notizie che in tempo reale vengono condivise sui social network, c’era davvero la necessità di dar vita a nuova voce? E in un tempo come quello attuale, caratterizzato spesso dalla polemica sterile e dal sensazionalismo a tutti i costi, era davvero utile dar vita a un portale con l’ambizione, nel suo piccolo, di contribuire a diffondere il concetto di felicità pubblica, selezionando e mettendo in luce buone prassi, idee innovative, progetti sostenibili e opportunità da cogliere per rendere il mondo un posto migliore in cui stare?
Ci siamo posti a lungo queste domande e quando il 2 settembre del 2015 i nostri tecnici hanno fatto quel “click” necessario a renderci visibili al mondo del web, in ognuno di noi l’entusiasmo per l’inizio di quella nuova avventura si è unito alla paura di non avere una risposta certa a quegli interrogativi.
Con il passare dei mesi, però, mentre sull’home page del nostro sito si susseguivano centinaia di articoli, approfondimenti, bandi, interviste, video e foto, le cose hanno iniziato a farsi via via più chiare e la nostra consapevolezza è gradualmente aumentata. E questo anche grazie alle tante soddisfazioni che questo primo anno “alla ricerca dell’economia civile” ci ha regalato.
Abbiamo visto la nostra redazione arricchirsi di nuove e preziose collaborazioni. Abbiamo avuto modo di incontrare, conoscere e collaborare con importanti realtà del mondo dell’economia civile. Abbiamo intervistato personaggi del calibro di don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, Maria Falcone, sorella del compianto giudice Giovanni, Rossella Muroni, presidente di Legambiente, Spyros Galinos, sindaco di Lesbo, monsignor Giancarlo Perego della Fondazione Migrantes, Roberto Museo, direttore del Csvnet, il sottosegretario Luigi Bobba e la ministra Stefania Giannini, solo per citarne alcuni.
Abbiamo anche avuto importanti riconoscimenti dai protagonisti del mondo che raccontiamo. Una fra tutte la possibilità di essere protagonisti del Festival del Volontariato di Lucca come media partner, fiducia che ci è stata confermata dal presidente Edoardo Patriarca con la successiva richiesta di assumere lo stesso ruolo anche in occasione della Giornata del Dono 2016.
A darci conferma che affrontando tematiche legate all’economia civile e alla felicità pubblica fossimo davvero “sul pezzo” – come piace dire a noi giornalisti – sono stati poi i tanti accadimenti che nel mondo hanno riguardato proprio questi argomenti.
Nel nostro primo anno, infatti, abbiamo avuto modo di raccontare: l’Expo di Milano, focalizzando l’attenzione principalmente sul tema del diritto al cibo e della sostenibilità, e la Conferenza sui cambiamenti climatici di Parigi, con i suoi buoni propositi per la salvaguardia del Pianeta.
Questo è stato poi l’anno dell’approvazione della Riforma del Terzo settore, attesa a lungo dal mondo dell’associazionismo e del volontariato, e del via libera alle Leggi sul Dopo di Noi e sugli sprechi alimentari. Ma anche l’anno del boom delle piattaforme di crowdfunding e delle startup innovative, settore a cui dedichiamo un’ampia sezione del nostro portale, e quello di una sempre maggiore sensibilità nei confronti della mobilità sostenibile e del settore green.
Questi nostri primi 12 mesi sono stati caratterizzati purtroppo anche da grandi emergenze, come quella dei flussi migratori, quella degli attacchi terroristici o quella del tremendo terremoto che ha sconvolto il Centro Italia provocando 294 vittime finora accertate. E anche in questo caso abbiamo raccontato ciò che ci capitava intorno, che di felice purtroppo non aveva nulla, senza falsi buonismi o slanci di demagogia. In qualità di “portatori sani di felicità pubblica”, però, anche in questo caso abbiamo voluto cogliere l’aspetto che più di altri ci ha colpito, ossia quello della macchina della solidarietà e dell’instancabile esercito di volontari che non ha fatto mancare il proprio sostegno alle vittime delle diverse situazioni emergenziali.
Ma Felicità Pubblica non contiene solo grandi eventi di portata nazionale e internazionale. Felicità Pubblica è fatta soprattutto di gesti e azioni che quotidianamente fanno bene a chi li compie, a chi ne beneficia e anche a chi, leggendo un articolo, ne viene a conoscenza e magari ne replica i contenuti.
Ed è soprattutto per questo motivo che oggi sentiamo di essere sulla strada giusta.
Perché raccontare storie di Felicità Pubblica e andare “alla ricerca dell’economia civile” è un viaggio che fa bene prima di tutti a noi della redazione, che ogni giorno mettiamo tutto il nostro impegno nel raccontarvi questo mondo e che oggi vogliamo dirvi grazie per la fiducia che ci riservate.