Si attendono solo gli ultimi permessi e in primavera dovrebbero già cominciare i lavori: un nuovo edificio, interamente in vetro e antismog, del San Raffaele di Milano. Un investimento da 50 milioni di euro che dovrebbe essere inaugurato per il 2020. L’iceberg, così come è stato ribattezzato da Paolo Rotelli, presidente del gruppo San Donato che dal 2012 possiede la struttura che fondò don Verzè.
Il progetto prevede la costruzione di 8 piani che ospiteranno il pronto soccorso, ben 300 posti letto per i malati e 20 sale operatorie. Inoltre, 2 giardini pensili in una costruzione di vetro antismog, grazie all’utilizzo di particolari vernici che saranno capaci di ridurre l’inquinamento dell’area circostante. Per quanto riguarda l’esterno, ci si servirà di lamelle in ceramica predisposte per ridurre il consumo energetico fino al 60%. Per quanto riguarda invece la facciata e gli arredi interni, di nuovo si farà ricorso a delle particolari vernici, a base di biossido di titanio, che una volta a contatto con aria e acqua, riduce l’anidride carbonica.
Un altro dettaglio per far comprendere bene la misura del progetto ecosostenibile: le maniglie delle porte non saranno di quelle comuni che siamo abituati a vedere più o meno tutti i giorni ma realizzate interamente in plastica riciclata, mentre le tubature e i sanitari saranno scelti con cura permettendo un risparmio d’acqua pari al 50%.
L’obiettivo è in sintesi quello di dare al San Raffaele un volto nuovo, moderno, a basso impatto ambientale ma, soprattutto, aumentare la ricettività perché l’attuale ospedale, come ammette lo stesso Rotelli, è decisamente troppo piccolo per rispondere alle esigenze di quanti vorrebbero essere curati in una struttura sanitaria che è di fatto un’eccellenza italiana.
Dunque, con la nuova costruzione, sarà possibile curare più persone e farlo seguendo criteri di sostenibilità ambientale.