Ricordare la propria bambina, scomparsa prematuramente a causa di una tremenda malattia, creando un parco giochi accessibile a tutti, nel quartiere Villa Verde a Roma. E’ questo il sogno nel cassetto di Valentina e Guido, genitori della piccola Aurora che lo scorso 1° dicembre è volata in cielo ad appena 7 mesi a causa di un tumore al cervello che non le ha lasciato scampo.
Assistita dai medici del Bambin Gesù, dove le è stato diagnosticato il peggiore dei mali, Aurora purtroppo ha lasciato troppo presto i suoi genitori e i suoi fratelli ma ha lasciato in loro, oltre a una comprensibile disperazione, anche la voglia di fare qualcosa di straordinario per altri bambini, a cominciare da quelli più in difficoltà.
Così la famiglia di Aurora ha lanciato una campagna di raccolti fondi che in parte finanzieranno la ricerca scientifica e in parte consentiranno la creazione di un parco giochi senza barriere architettoniche e dotato di divertimenti totalmente accessibili, nel quartiere dove la piccola avrebbe vissuto.
«Noi volevamo ricordare Aurora qui, nel nostro quartiere, Villa Verde nella zona di Torre Gaia», racconta Guido al corriere.it. «E il caso ha voluto che proprio in questi mesi il VI Municipio abbia dato in concessione al comitato di quartiere un terreno in via Garigliano del Capo, a 300 metri da casa. Oggi è un pezzo di terra brulla, mille metri quadrati di nulla. Il Comitato non ha una lira e con mia moglie ci siamo detti che sarebbe stato bello mettere lì scivoli, altalene e altri giochi. Per ricordare Aurora col sorriso di altri bimbi». Ma proprio tutti i bambini. L’idea è infatti quella di dotare il parco di giochi accessibili anche ai piccoli disabili, perché nessuno debba mai restare a guardare gli altri che si divertono. Probabilmente, infatti, se Aurora fosse sopravvissuta, sarebbe stata una bambina comunque “speciale”.
A questo progetto si aggiunge poi anche la creazione di una fondazione che studi solamente i tumori del sistema nervoso centrale e una raccolta di fondi per il Bambin Gesù, al fine di aiutare la ricerca di questa particolare patologia pediatrica. Solo a dicembre sono stati raccolti non meno di 3 mila, oltre a una donazione speciale fatta dall’azienda presso cui lavora Valentina, che ha permesso di acquistare uno speciale macchinario.
Per trasformare il “Parco di Aurora” da sogno in realtà i genitori hanno creato un’apposita pagina su facebook e un sito, “Per Aurora”, attivi per raccogliere fondi con l’obiettivo minimo di 10 mila euro, di cui oltre 8 mila sono già stati raccolti.