Un sondaggio rivela che chi legge è più felice

La lettura incide positivamente sul benessere dell’individuo. E’ quanto emerge dalla ricerca “La felicità di leggere”, commissionata da Gems (gruppo editoriale Mauri Spagnol) e condotta Cesmer, Centro di studi su mercati e relazioni industriali dell’Università di Roma Tre. In occasione del suo decimo compleanno, il gruppo editoriale ha infatti deciso di conoscere meglio l’aspetto psicologico, emotivo e cognitivo dei lettori e quanto, la sana abitudine alla lettura, influisca sull’umore e sulla positività delle persone.

Lo studio, condotto su un campione di 1.100 persone, tra lettori e non lettori, ha messo in luce che chi ama la lettura è più ottimista, meno aggressivo, più predisposto alla positività e riesce ad apprezzare meglio il proprio tempo libero.

Secondo lo studio, l’indice di felicità dei lettori è pari a 7,44 (misurato con la scala di Veenhoven), mentre i non lettori hanno un indice di 7,21. Stesso discorso anche per quanto riguarda la scala di Diener e Biswas-Diener, che misura la frequenza di sei emozioni positive (positività, benessere, piacere, felicità, gioia e serenità) vissute recentemente dagli individui: i lettori hanno un indice superiore ai non lettori, rispettivamente 21,69 contro 20,93.

Se è vero che i lettori provano più spesso emozioni positive, è altrettanto vero che i non lettori provano con maggiore frequenza le sei emozioni negative (negatività, malessere, dispiacere, tristezza, paura e rabbia): in questo caso la media è di 16,84 per i lettori contro il 17,47 dei non lettori.

Quanto al relax, i lettori appaiono anche più soddisfatti del loro tempo libero rispetto ai non lettori, così come emerso grazie alla scala Van Boven e Gilovich (2003) che misura l’indice di felicità generato dall’impiego del tempo libero. In questo caso i lettori mostrano livelli superiori rispetto ai non lettori (rispettivamente 7,59 contro 7,35. Allo stesso tempo la lettura appare anche l’attività più importante per i lettori – seguita dall’ascolto di musica, dall’informazione attraverso giornali o siti di news, dallo sport e l’esercizio fisico – così come si colloca al quarto posto fra le attività che procurano più felicità.

Infine, dalla ricerca è emerso il ruolo fondamentale delle famiglie e della scuola in relazione all’educazione dei più piccoli alla lettura. In particolare, il 68,7% dei lettori del campione ha sottolineato l’importanza dell’incoraggiamento a leggere da parte dei genitori durante gli anni della crescita.

La ricerca completa sarà presentata al pubblico durante Bookcity Milano 2015, presso la Sala Viscontea del Castello Sforzesco, il 24 ottobre alle 14.30. All’incontro, oltre a Stefano Mauri e Luigi Spagnol, interverranno anche Ferruccio de Bortoli (presidente Longanesi) e Michela Addis (docente presso l’Università Roma 3 e SDA Bocconi School of Management).

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Antonella Luccitti