Felicità pubblica ha preso in esame molte volte le questioni connesse all’agricoltura sociale. Abbiamo preso in esame gli aspetti normativi così come alcune interessanti esperienze e abbiamo maturato la convinzione che la nuova agricoltura costituisca un terreno privilegiato per l’innovazione sociale.
Oggi proponiamo ai lettori un documento che, a nostro avviso, rappresenta un saldo punto di riferimento per “separare il grano dal loglio” in un momento nel quale l’agricoltura sociale rischia di diventare un tema alla moda, un argomento di cui molti parlano ma che pochi praticano autenticamente, un’espressione che può ammantare anche comportamenti non proprio rigorosi. Ci riferiamo alla Carta dei principi del Forum Nazionale dell’Agricoltura Sociale. Il testo, già elaborato negli anni scorsi, è stato ”aggiornato” nel luglio 2015.
Il lavoro del Forum Nazionale dell’Agricoltura Sociale aiuta a fare chiarezza e a definire caratteristiche e contorni dell’agricoltura sociale. “Il FNAS è un’associazione a livello nazionale che promuove la formazione dei Forum Regionali per favorire la partecipazione territoriale, lo scambio di esperienze, l’organizzazione di momenti di confronto, la realizzazione di attività di promozione, formazione e informazione, oltre che seguire o attivare gli iter legislativi in materia di AS”. In questo momento sono attivi i Forum Regionali di Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Umbria, Veneto.
Il Coordinamento Nazionale del FNAS è composto dai Portavoce Nazionale Ilaria Singoriello (Coop. Agricoltura Capodarco/AINRAM, Cipsi) e Antonio Carbone e da Stefano Frisoli (AIAB Lombardia), Mariangela Bucciol (coordinatrice del Forum delle Fattorie Sociali del Veneto), Mariagrazia Mammuccini (Vice presidente Navdanya International), Giuliano Ciano (Fattoria Fuori di Zucca di Aversa e Nuova Cooperazione Organizzata), Salvatore Cacciola (Rete fattorie sociali Sicilia).
Dalla data di fondazione del Forum (2011) a oggi molte cose sono cambiate: prima tra tutte l’approvazione della Legge n. 141/2015. Commentando questo evento “storico” per chi si occupa del tema, Ilaria Signoriello, Portavoce del Forum dell’Agricoltura Sociale, e Marco Berardo Di Stefano, Presidente della Rete Fattorie Sociali, “hanno ribadito l’importanza delle legge sull’agricoltura sociale che impegna le diverse istituzioni nella predisposizione degli strumenti attuativi, in particolare per quanto riguarda il decreto ministeriale che definisce i requisiti minimi e le modalità relativi alle attività; il decreto ministeriale che definisce le modalità di organizzazione e funzionamento dell’Osservatorio; l’adeguamento delle disposizioni regionali al fine di consentire il riconoscimento degli operatori da parte degli enti preposti alla gestione dei servizi sociali; l’avviamento del percorso di costituzione di un’organizzazione di produttori nel settore dell’agricoltura sociale; la definizione del marchio nazionale, le modalità applicative per il suo utilizzo e la campagna promozionale per la sua divulgazione; l’attivazione delle misure di sostegno alle iniziative degli operatori”. In altri termini, i primi decisivi passi sono stati fatti, ma il cammino resta ancora lungo e pieno di ostacoli e, di certo, non sarà sufficiente neppure una buona legge per promuovere un cambiamento culturale e operativo di grande respiro.
La Carta dei Principi del Forum
Luglio 2015
Il fenomeno moderno dell’Agricoltura Sociale è un possibile strumento di risposta ai bisogni crescenti della popolazione sia in termini di produzione agricola sostenibile dal punto di vista sociale, economico e ambientale, sia in termini di offerta di servizi socio-sanitari e socio-lavorativi. Esso, a differenza delle esperienze passate realizzate a favore di persone in difficoltà, rappresenta un modello di sviluppo territoriale – partecipativo e relazionale – che ri-orienta le realtà locali nella logica del servizio alle comunità di riferimento.
In questo senso, non è solo il risultato della sommatoria di attività produttive e attività sociali, ma qualcosa di completamente nuovo e più articolato.
Si tratta, infatti, di un’innovazione sociale, ma anche di un’innovazione economica ed ambientale, capace di generare a sua volta altre innovazioni nei contesti territoriali. Nel corso di questi anni, le realtà che operano in questo settore hanno aumentato progressivamente la consapevolezza del ruolo importante che queste esperienze hanno nei contesti locali e della necessità di aumentare e consolidare le interazioni tra i diversi soggetti di AS, attraverso lo scambio delle prassi e la condivisione di un insieme di principi e di orizzonti comuni. La Carta dei principi dell’AS rappresenta una sintesi della riflessione che in questi anni è andata maturando in questo ambito.
In un quadro di crisi economica congiunturale molto marcata che per certi versi è diventata crisi strutturale, l’Agricoltura Sociale (AS) non va vista solo come risposta ad una situazione contingente. L’AS, infatti, incarna un approccio generativo e per certi versi paradigmatico, che attraverso la produzione di cibo e la pratica di un welfare di contiguità riconsegna comunità rigenerate. L’AS applica un modello di agricoltura familiare e contadina impegnata alla produzione di alimenti per il proprio territorio sperimentando, nei fatti, la sovranità alimentare.
L’Agricoltura Sociale mira a riunificare bisogni, identità, tutele ed istanze di libertà per tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro abilità. In questo si ritrova il valore del lavoro non solo come fonte di reddito individuale, ma anche come elemento fondante di una società inclusiva più giusta, più coesa e sostenibile.
In Italia, l’AS comprende l’insieme di pratiche svolte da aziende agricole, cooperative sociali e altre organizzazioni del Terzo Settore, in cooperazione con i servizi socio-sanitari e gli enti pubblici competenti del territorio, che coniugano l’utilizzo delle risorse agricole e il processo produttivo multifunzionale con lo svolgimento di attività sociali finalizzate a generare benefici inclusivi, a favorire percorsi terapeutici, riabilitativi e di cura, a sostenere l’inserimento sociale e lavorativo delle fasce di popolazione svantaggiate e a rischio di marginalizzazione, a favorire la coesione sociale, in modo sostanziale e continuativo.
Il Forum valorizza e promuove le molteplici e differenti esperienze di AS. In queste esperienze risalta la valorizzazione delle identità locali, di nuove culture e la partecipazione di giovani e donne impegnati nella realizzazione di interventi fortemente innovativi per quanto riguarda le produzioni di beni, l’erogazione di servizi, la creazione di spazi di confronto con i consumatori e la creazione di forme alternative di mercato (filiera corta, GAS, ecc.), per affermare un nuovo modello di agricoltura.
I PRINCIPI DELL’AGRICOLTURA SOCIALE
DIFFUSIONE dell’A.S. e dei PROCESSI DI INNOVAZIONE
La capacita della A.S. di essere innovativa e propositiva in termini qualitativi e valoriali fa si che essa possa essere realizzata in tutti i contesti socio-economici ed ambientali.
Pertanto è opportuno lavorare per la sua diffusione nelle diverse realtà nazionali e d europee.
La stessa PAC dovrà sempre più modificarsi in direzione della A.S. al fine di rafforzare la sua sostenibilità sociale ed economica ed ambientale.
Tale processo va, altresì, indirizzato nelle differenti agricolture a livello MONDIALE.
LA SOSTENIBLITÀ AMBIENTALE
L’AS è fondata da una fortissima interazione tra le aziende agricole sociali e il territorio. In questa relazione, e in continuità e coerenza con le impostazioni etiche che caratterizzano le modalità di intervento sociale, l’AS tende prioritariamente e progressivamente ad una produzione con metodo Biologico, o produzioni eco-sostenibili o sistemi agro-ecologici (Sistemi di Garanzia Partecipativa, sinergico, ecc..) capaci di salvaguardare allo stesso tempo la salute di tutti gli esseri viventi e l’ambiente. In questa direzione diventa decisiva la scelta di una produzione OGM – FREE. e della prevalenza di pratiche di agricoltura biologica.
L’A.S. si sviluppa su una logica di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, con particolare attenzione alla tutela e conservazione delle risorse naturali per le generazioni future in ogni singolo territorio. L’AS inoltre tutela il contesto ambientale attraverso la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, la promozione delle tipicità e delle eccellenze del territorio. L’AS punta ad orientare le aziende verso l’autonomia energetica e la gestione sostenibile dei rifiuti.
MULTIFUNZIONALITÀ E DIVERSIFICAZIONE
L’AS, che “produce” contemporaneamente beni alimentari e inclusione socio-lavorativa, rappresenta un esempio eccellente di multifunzionalità agricola. L’AS, inoltre, punta a valorizzare l’agricoltura multifunzionale nel campo dei servizi alla persona, valorizza la produzione agricola di qualità, sperimenta e innova le pratiche agricole nel rispetto delle persone e dell’ambiente e mira ad integrare la produzione di beni e servizi con la creazione di reti informali di relazioni.
L’A.S. promuove stili di vita sani ed equilibrati e tende all’innalzamento della qualità della vita locale nelle aree rurali e peri-urbane attraverso la creazione di contesti di coesione sociale e l’offerta di servizi per le persone e le popolazioni locali.
L’agricoltura si basa su una molteplicità di attività realizzate nei diversi contesti aziendali, che possono essere ampliate e articolate attraverso processi di diversificazione aziendale per permettere alle persone coinvolte nei processi di AS di trovare la giusta “collocazione” lavorativa non solo nell’attività produttiva in senso stretto, ma anche nelle attività connesse (trasformazione, vendita diretta, ristorazione, accoglienza, ecc.).
WELFARE PARTECIPATIVO
L’A.S. propone un modello di welfare territoriale e di prossimità, basato sull’azione pubblica di regolazione e salvaguardia delle tutele dei cittadini a partire dalle fasce deboli, e vede protagonisti gli operatore dell’AS, le istituzioni locali, il terzo settore e gli altri soggetti del territorio. L’organizzazione del sistema di welfare è finalizzata al benessere delle persone, alla realizzazione di comunità accoglienti, che partecipano alla sua definizione e ne usufruiscono; essa valorizza l’interazione e la relazione tra i diversi soggetti coinvolti nei processi di costruzione, realizzazione e utilizzo dei servizi. Si tratta per lo più di reti informali, a geografia variabile, nate nei diversi contesti territoriali, che rappresentano il primo riconoscimento delle realtà di AS. Questo riconoscimento informale rappresenta la condizione necessaria per qualsiasi altro accreditamento formale.
SALUTE E BENESSERE
L’A.S., proponendo attività a contatto con piante e animali, contribuisce al miglioramento del benessere individuale e di tutti gli esseri viventi e delle condizioni di salute delle persone coinvolte nei processi terapeutici, riabilitativi e di cura.
RICONOSCIMENTO E TUTELA DEI BENI COMUNI
L’AS riconosce e valorizza il patrimonio dell’agricoltura, costituito dai beni naturali (terra, acqua, paesaggio, ecc.), dai beni materiali (attrezzi, edifici, varietà vegetali, razze animali) e dall’insieme delle conoscenze, dei valori, delle tradizioni (beni immateriali) che caratterizzato tale settore. L’AS valorizza il territorio che, in quanto habitat dell’uomo e sistema nel quale si intrecciano natura e storia, considera patrimonio culturale e bene comune. L’AS promuove e sostiene l’accesso alla terra nelle aree rurali e periurbane, sottraendole all’abbandono e al degrado favorendo così l’insediamento di giovani.
PRODUZIONE DI BENI RELAZIONALI
L’A.S. produce contestualmente cibo e beni relazionali mediante processi agricoli sostenibili. L’A.S. infatti, consente di costruire e consolidare relazioni significative tra persone diverse per provenienza, esperienza, capacità, problematiche e prospettive, contribuendo alla crescita del capitale sociale del territorio.
AGRICOLTURA SOCIALE, LEGALITÀ E BENI LIBERATI DALLE MAFIE
L’AS si impegna nella lotta contro tutte le illegalità e in particolare contro la criminalità organizzata, che mina nel profondo i valori della società e le prospettive di futuro. Le mafie sono INCOMPATIBILI con la libertà delle persone e lo sviluppo delle comunità. Per questo l’AS si pone come priorità costruire comunità libere dalla mafie. La difesa della terra come bene comune, la difesa dell’ambiente, la lotta alle disuguaglianze sociali e la lotta all’illegalità sono quindi strettamente correlate. L’AS collabora con tutte le realtà che operano sui terreni confiscati alle mafie, sostenendone le iniziative e promuovendone i prodotti.
UN MODELLO DI COESIONE SOCIALE
L’A.S. opera con un ampio spirito di cooperazione ed inclusione verso tutti i cittadini, senza discriminazione alcuna di sesso, di razza, di religione, e politica e pone al centro del suo sistema di servizi e di produzione la persona, nella sua unicità ed individualità, come portatrice di istanze e di diritti. Per questo le attività proposte sono sempre inserite in una progettualità più ampia, che coinvolge tutti i soggetti del territorio, con l’obiettivo di dare risposte alle esigenze dei singoli e allo stesso tempo produrre benessere e coesione sociale. Nel sostenere processi di coesione sociale, ci si rivolge in particolare alla integrazione intergenerazionale, valorizzando cosi la trasmissione dei saperi e della conoscenza del mondo agricolo e delle tecniche remote.
EDUCAZIONE E FORMAZIONE
L’AS promuove azioni per avvicinare alle tematiche ambientali, agricole e sociali tutte le persone, in particolari quelle più giovani; a tal fine organizza attività educative e formative, in collegamento con le scuole e le altre agenzie formative del territorio.
SVILUPPO DI RETI E COMUNITÀ
Le realtà che operano nell’ambito dell’AS lavorano valorizzando le esperienze reciproche in un’ottica di scambio e reciprocità, favoriscono la nascita di reti, gruppi territoriali o tematici, aggregazioni di soggetti interessati ad approfondire le tematiche connesse con l’AS e ad avviare collaborazioni e progettualità comuni. Tali realtà tendono alla creazione di filiere agricole e sociali etiche.
TUTELA DELLA PERSONA E DEL LAVORO
L’A.S. è attenta ed impegnata nella ricerca di opportunità occupazionali per persone svantaggiate, considerando il lavoro un valore e non un costo dell’impresa.
Le realtà che agiscono nel contesto dell’AS rispettano i diritti contrattuali e legislativi dei lavoratori, troppo spesso disattesi nel settore agricolo, e favoriscono la crescita professionale delle persone coinvolte nei processi produttivi. Non può esserci vera inclusione sociale se non a partire dalla trasparenza delle relazioni contrattuali degli operatori di AS.
In tale contesto l’A.S. rifiuta totalmente pratiche di lavoro nero, caporalato, discriminazioni di genere o etniche e religiose.
AS ED ECONOMIA SOCIALE
L’AS si inserisce nel movimento culturale che vede la produzione di beni e servizi orientata non solo a contenere la spesa pubblica e a soddisfare bisogni, ma anche a rafforzare la qualità dei legami sociali, secondo principi di solidarietà, sussidiarietà e condivisione. L’AS lavora per un maggiore pluralismo, anche delle forme di impresa, ritenendo questa una chiave di un cambio di rotta, perché capace di mobilitare nuove energie e risorse, anche superando il tradizionale binomio stato-mercato.
IMPEGNI DELLE REALTÀ CHE ADERISCONO AL FORUM NAZIONALE DELL’AGRICOLTURA SOCIALE
Le imprese, le cooperative e le altre realtà produttive che aderiscono alla carta dei principi dell’AS si impegnano a:
IMPEGNI DELLE ISTITUZIONI CHE ADERISCONO AL FORUM NAZIONALE DELL’AGRICOLTURA SOCIALE
Le istituzioni che aderiscono alla Carta dei principi dell’AS si impegnano a:
IMPEGNI DELLE ORGANIZZAZIONI (ASSOCIAZIONI, FONDAZIONI, CONSORZI, SINDACATI) CHE ADERISCONO AL FORUM NAZIONALE DELL’AGRICOLTURA SOCIALE
Le organizzazioni che aderiscono alla carta dei principi dell’AS si impegnano a: