Spesso idee semplici sono in grado di risolvere problemi importanti. È il caso del progetto open source di SafariSeat che, pensando alle difficoltà di migliaia di persone disabili che vivono in Kenya (Africa) e ai loro spostamenti su terreni per la maggioranza sconnessi, ha voluto realizzare delle sedie a rotelle che fungessero da fuori strada. Certo, non percorreranno il tragitto con la stessa baldanza di un’auto a motore ma la particolare carrozzina è stata pensata per camminare su ogni tipo di terreno. È stata messa insieme assemblando pezzi di biciclette e sospensioni simili a quelle di cui sono dotate le macchine, sicché è venuto fuori un prodotto validissimo che assicura una certa stabilità per chi deve essere trasportato.
Il fondatore di SafariSeat, Janna Deeble, ha spiegato ad Al Jazeera Plus l’origine dell’idea: «Qui in Kenya ho incontrato una volta un uomo di nome Letu, vederlo strisciare a terra è stato un fatto di grande impatto per me. Ma non riuscivo veramente a capire cosa significasse vivere con una simile disabilità, finché non mi sono fratturato una gamba e la mia sedia a rotelle era fuori uso. In quel frangente mi sono chiesto quanto potesse essere difficile per Letu».
In seguito a questo fatto, Janna Deeble ha cominciato a collaborare con gli artigiani e i laboratori del Kenya per raggiungere il proprio scopo, quello di realizzare il progetto che aveva in mente, attraverso materiali economici e di facile reperibilità, con un design open source. Spiega infatti lo stesso Deeble: «Open source significa che il design è di utilizzo libero. Il nostro scopo è che ognuno possa prendere il progetto e costruire SafariSeat per le persone delle proprie comunità, creando così posti di lavoro locali».
Un’idea semplice ma vincente al tempo stesso, soprattutto per le tante ricadute positive in moltissimi ambiti. E, comunque, un’idea piaciuta moltissimo ai tanti donatori che attraverso il crowdfunding sostengono progetti in grado di migliorare la vita delle persone più bisognose. Grazie a una campagna lanciata su Kickstarter, infatti, SafariSeat ha raccolto il triplo di quanto aveva stabilito all’inizio del progetto, ben 115.000 euro grazie a 1.150 donatori. Una cifra così elevata ha permesso alla società di portare questa idea in altre zone dell’Africa, con corsi di formazione in Uganda e Tanzania e persino in aree minacciate dei conflitti interni.