Andrea Orlando, ministro della Giustizia, ha dato il via ai lavori degli Stati Generali della Lotta alla Mafia, avvenuti il 23 e il 24 novembre, che sintetizzano il lavoro svolto dall’organizzazione quest’anno a livello nazionale. Tutto ciò per arrivare alla pubblicazione della “Carta di Milano”, un documento che servirà a disciplinare al meglio la difesa del nostro territorio contro la mafia. Milano è stata scelta in quanto la città mostra i vecchi e i nuovi metodi dell’operato mafioso.
Tra i vari argomenti trattati, abbiamo quello dell’intrusione della mafia nelle società sportive, soprattutto in quelle del calcio dilettantistico. Gli Stati Generali della Lotta alla Mafia, organizzati dal Ministero della Giustizia, hanno proposto la creazione di un’“Anagrafe del calcio dilettantistico” che contenga informazioni e dati della società in modo da fermare o limitare l’attività delle cosche.
Il documento redatto da docenti, magistrati e dirigenti delle massime organizzazioni sportive parte dall’analisi dei tre rischi principali che sta correndo il loro ambiente:
1-L’infiltrazione mafiosa nelle società sportive di calcio dilettantistico e in alcune di calcio professionistico;
2-Il rapporto fra gruppi organizzati di tifoserie, il territorio e le organizzazioni mafiose, con riflessi sul condizionamento delle società di calcio;
3-Il concreto atteggiarsi di alcuni gruppi organizzati delle tifoserie come associazioni criminali.
Tra questi, il primo è il rischio più sottovalutato in quanto queste organizzazioni mafiose spesso si avvalgono di prestanome, e molte piccole società sportive sono difficili da monitorare. E’ proprio da questo che nasce la proposta di un’anagrafe che contenga tutte le informazioni sui proprietari, sugli sponsor, dei dirigenti delle società di calcio. Proprio le piccole realtà sono controllate indirettamente e direttamente dai boss della mafia ed è qui che bisogna iniziare a porre rimedio, per arrivare un giorno a poter fermare anche le azioni mafiose nelle grandi realtà.