L’Unicef lancia l’allarme: se non ci saranno interventi e soluzioni adeguati entro il 2030 sarà una strage per i bambini, con 69 milioni di essi con meno di 5 anni morti per cause evitabili. Inoltre, 167 milioni di minori verseranno in condizioni di estrema povertà, il fenomeno delle spose bambine aumenterà di proporzione fino a raggiungere 750 milioni di casi, in caduta libera anche l’istruzione con 60 milioni di minori esclusi da qualunque contesto educativo.
Questo è quanto riportato dal rapporto annuale sulla condizione dell’infanzia nel mondo, uscito oggi e intitolato “’La giusta opportunità per ogni bambino”. Numeri, quelli ipotizzati dall’Organizzazione, che spaventano, per quanto non manchino notizie positive in termini di progressi raggiunti. Il numero di decessi per malattie come pertosse, tetano, Aids è sceso da 5,4 milioni registrato nel 2000 a 2,5 milioni del 2015. La povertà estrema risulta dimezzata rispetto al 1990 e in 29 Paesi i bambini si recano a scuola. Inoltre, i programmi di vaccinazione sono stati salvifici per circa 1,7 milioni di bambini e hanno ridotto dell’80% le morti per morbillo dal 2000 al 2014.
Tuttavia, secondo l’Unicef, si tratta di progressi non ancora equi, soprattutto in considerazione del fatto che i minori più poveri incorrono in un rischio doppio, rispetto ai coetanei più benestanti, di morire prima dei 5 anni di vita. Si tratta di un gap enorme: un bambino nato in Sierra Leone ha probabilità 30 volte maggiori di morire entro i 5 anni rispetto a uno nato nel Regno Unito; la mortalità materna delle donne nell’Africa Subsahariana ha un rapporto pari a 1 su 36, al contrario dei Paesi sviluppati in cui il rischio è minimo, attestato a 1 su 3.300.
Il quadro più preoccupante riguarda proprio la succitata zona africana dove 2 bambini su 3 mancano di tutto quanto serve alla mera sopravvivenza e circa il 60% dei giovani in età compresa tra i 20 e i 24 anni ha una scolarizzazione media pari a 4 anni.
Di fronte a dati così eloquenti l’Unicef evidenzia che, a meno di interventi importanti e mirati da parte di governi, donatori, organizzazioni internazionali, non ci sarà alcun futuro per i bambini. La soluzione è investire subito sui minori più svantaggiati, solo in questo modo tale stridente diseguaglianza potrà essere superata.