Il contributo delle politiche comunitarie per lo sviluppo dei partenariati pubblico privati è stato senza dubbio determinante. Il percorso dell’Unione Europea in materia prende avvio con la pubblicazione del “Libro verde relativo ai partenariati pubblico privati e al diritto comunitario degli appalti e delle concessioni” COM (2004) 327 definitivo 30.04.2004, cui ha fatto seguito la “Comunicazione interpretativa della Commissione sull’applicazione del diritto comunitario degli appalti pubblici e delle concessioni ai partenariati pubblico privati istituzionalizzati” C(2007) 6661 del 5.02.2008. Ma l’elaborazione più compiuta della Commissione è contenuta nella Comunicazione dal titolo “Mobilitare gli investimenti pubblici e privati per la ripresa dei cambiamenti strutturali a lungo termine: sviluppare i partenariati pubblico-privato” COM(2009) 615 definitivo 19.11.2009.
Tuttavia, se le motivazioni di fondo del ricorso al partenariato vengono esplicitate nella citata Comunicazione, le modalità giuridiche attuative hanno trovato compiuta definizione nelle nuove Direttive 2014/24 relativa agli appalti pubblici nei settori ordinari, 2014/25 relativa agli appalti nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali c.d. settori “speciali” e, soprattutto, nella Direttiva 2014/23 sull’aggiudicazione dei contratti di concessione.
Sul versante delle politiche di coesione, con particolare riferimento alla programmazione comunitaria 2014/2020, il tema del partenariato pubblico-privato trova nuova linfa in almeno due riferimenti contenuti nel “Regolamento n. 1303/2013 del 17 dicembre 2013 recante disposizioni comuni sul FESR, sul FSE, sul fondo di Coesione, sul FEASR e sul FEAMP”: lo sviluppo locale di tipo partecipativo (Capo II) e lo sviluppo territoriale con il nuovo strumento degli “Investimenti Territoriali Integrati” (Capo III).
Per mettere a fuoco le ragioni dell’attenzione dell’Unione per i PPP e riprendere così il filo dell’elaborazione comunitaria in materia, riteniamo utile pubblicare uno stralcio della Comunicazione del 2009, fornendo in allegato il documento integrale.
Per fare fronte alla crisi economica e finanziaria, l’UE e gli Stati membri stanno mettendo in atto ambiziosi piani di ripresa volti a stabilizzare il settore finanziario e a contenere gli effetti della recessione sui cittadini e sull’economia reale. Investire in progetti infrastrutturali è un modo essenziale per mantenere l’attività economica durante la crisi e accelerare il ritorno ad una crescita economica sostenuta. I partenariati pubblico-privato (PPP) possono offrire modi efficaci per realizzare progetti infrastrutturali, fornire servizi pubblici e, in senso più ampio, portare innovazione nell’ambito degli sforzi per stimolare la ripresa. Allo stesso tempo, i PPP sono anche strumenti interessanti per lo sviluppo strutturale a lungo termine di infrastrutture e servizi perché riuniscono i vantaggi del settore privato e di quello pubblico.
I PPP rappresentano forme di cooperazione tra le autorità pubbliche e il settore privato finalizzate a modernizzare la creazione di infrastrutture e la fornitura di servizi pubblici strategici. In alcuni casi i PPP comprendono finanziamento, progettazione, costruzione, ristrutturazione e gestione o manutenzione di un’infrastruttura, mentre altre volte riguardano la fornitura di un servizio generalmente garantito dalle istituzioni pubbliche. I PPP dovrebbero essere incentrati principalmente sulla promozione dell’efficienza nei servizi pubblici tramite la condivisione dei rischi e lo sfruttamento delle competenze del settore privato, ma possono anche alleggerire la pressione immediata sulle finanze pubbliche offrendo una fonte di capitale aggiuntiva. A sua volta, la partecipazione del settore pubblico ad un progetto può offrire garanzie importanti agli investitori privati, in particolare per quanto riguarda la stabilità dei flussi di cassa a lungo termine provenienti dalle finanze pubbliche, e può apportare ad un progetto importanti vantaggi di ordine sociale o ambientale.
A livello di UE, i PPP possono stimolare progetti essenziali per la realizzazione di obiettivi comuni, ad esempio la lotta ai cambiamenti climatici, la promozione di fonti energetiche alternative e dell’efficienza energetica e in termini di risorse, la promozione del trasporto sostenibile o la garanzia di un’assistenza medica di alto livello e accessibile, e consentono di realizzare importanti progetti di ricerca, come le iniziative tecnologiche comuni (ITC), volte a dare all’Europa un ruolo di primo piano nel settore delle tecnologie strategiche. I PPP possono anche potenziare la capacità innovativa dell’Europa e stimolare la competitività dell’industria europea in settori con un elevato potenziale di crescita e occupazione.
La combinazione delle capacità e dei capitali pubblici e privati può pertanto contribuire al processo di ripresa e allo sviluppo dei mercati che costituiranno la base della futura prosperità economica dell’Europa (…).
Nell’UE i PPP si sono sviluppati nel settore dei trasporti (su strada e ferrovia), dell’edilizia e delle attrezzature pubbliche (scuole, ospedali, carceri) e dell’ambiente (trattamento di acque/rifiuti, gestione dei rifiuti). L’esperienza varia notevolmente da un settore all’altro e da un paese all’altro: molti Stati membri hanno un’esperienza limitata di PPP, oppure non ne hanno affatto. In termini di gestione globale dei servizi pubblici o di costruzione e gestione di infrastrutture pubbliche a livello di UE, la diffusione dei PPP è ancora molto limitata ed essi rappresentano solo una piccola parte degli investimenti pubblici totali. Per quanto riguarda le reti energetiche o di telecomunicazioni, questi servizi sono già forniti in misura considerevole dal settore privato, ma è ancora possibile aumentare il ricorso ai PPP, ad esempio per lo sviluppo delle infrastrutture necessarie nel settore energetico, dove gli interessi commerciali non consentono sufficienti incentivi all’investimento, o in PPP collegati alla banda larga (fissa e senza fili) per superare il divario digitale e promuovere una rapida transizione ai servizi di internet a banda larga ad alta velocità.
È ormai dimostrato che i PPP possono:
I PPP consentono inoltre di favorire il reperimento di fondi privati e di unirli alle risorse pubbliche. Si tratta di vantaggi di particolare importanza nella situazione economica attuale, in cui gli Stati membri cercano di reagire alla crisi accelerando gli investimenti ma facendo attenzione a rispettare la disciplina di bilancio.