Non credo di aver mai incontrato un documento così ricco di impegni solenni. “Noi, Ministri della Salute del G7 … ci impegnamo … riconosciamo … ribadiamo … continueremo …”. Non è artificio retorico per catturare l’attenzione, è quanto emerge dalla semplice lettura del comunicato dei Ministri della Salute del G7 tenutosi a Milano il 5-6 novembre 2017, dall’evocativo titolo “Uniti verso la Salute Globale: strategie condivise per sfide comuni”.
Ha già commentato l’evento la nostra Patrizia Abello l’8 novembre scorso (leggi l’articolo) ma ho ritenuto utile presentare ai lettori il testo integrale del documento perché le questioni affrontate sono di assoluto rilievo. La sua struttura si articola in cinque parti: una premessa e una conclusione che presentano le questioni affrontate e riassumono gli impegni assunti; tre successivi paragrafi dedicati rispettivamente agli impatti dei fattori ambientali sulla salute; alle politiche sanitarie nella prospettiva di genere, dei diritti delle donne, dei bambini e degli adolescenti; alla resistenza antimicrobica.
Non sono uno specialista della materia ma credo che il comunicato prenda in esame davvero gran parte dei principali problemi della Salute Globale assumendo a riferimento principi largamente condivisibili. Ancora una volta fanno da guida “gli obiettivi posti dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e relativi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs)”. Non a caso i ministri ribadiscono “l’importanza di rafforzare i sistemi sanitari attraverso specifici percorsi nazionali verso la Copertura Sanitaria Universale (UHC) senza lasciare nessuno indietro, e di prevenire il collasso dei sistemi sanitari durante le emergenze umanitarie e di salute pubblica nonché di mitigare efficacemente le crisi sanitarie”.
Allo stesso tempo non si tacciono le circostanze che condizionano pesantemente l’efficacia delle politiche sanitarie a livello globale. “Riconosciamo che affianco ai recenti miglioramenti nel coordinamento dell’assistenza sanitaria e della salute globale si presentino continue sfide, inclusi i conflitti e le crisi, le disuguaglianze sociali, un ritmo accelerato della globalizzazione ed urbanizzazione, i fattori ambientali, e un incremento dei movimenti e spostamenti di esseri umani. Noi riconosciamo la nostra discussione sull’impatto del clima e dei fattori correlati all’ambiente sulla salute”.
Tuttavia gli impegni assunti sembrano troppi per poter essere davvero perseguiti con convinzione e, forse, nel documento c’è qualche omissione non del tutto innocente, a partire dalla politica dei farmaci. In ogni caso consigliamo a tutti di andare oltre i resoconti giornalistici, peraltro poco numerosi e scarsamente dettagliati, leggendo il testo integrale. A motivo della sua ampiezza e complessità presentiamo il documento in tre successivi approfondimenti.
COMUNICATO DEI MINISTRI DELLA SALUTE G7 MILANO, 5-6 NOVEMBRE 2017
“Uniti verso la Salute Globale: strategie condivise per sfide comuni”
PREMESSA
- Noi, i Ministri del Salute del G7, ci siamo riuniti a Milano il 5 e 6 novembre 2017, in continuità con il Comunicato dei Leader del G7 di Taormina, con spirito di collaborazione per affrontare le sfide globali di oggi. Ci impegnamo a preparare al meglio i nostri sistemi sanitari per rispondere collettivamente alle minacce attuali e future, per proteggere il benessere dei nostri cittadini e promuovere la salute globale per raggiungere un maggiore sviluppo a livello sociale, economico e della sicurezza. Riconosciamo che affianco ai recenti miglioramenti nel coordinamento dell’assistenza sanitaria e della salute globale si presentino continue sfide, inclusi i conflitti e le crisi, le disuguaglianze sociali, un ritmo accelerato della globalizzazione ed urbanizzazione, i fattori ambientali, e un incremento dei movimenti e spostamenti di esseri umani. Noi riconosciamo la nostra discussione sull’impatto del clima e dei fattori correlati all’ambiente sulla salute.
- Ribadiamo il valore aggiunto del G7 nel richiamare l’attenzione politica e le risorse tecniche per l’avanzamento della sicurezza sanitaria globale sulla base dell’approccio “One Health”, all’interno delle nazioni del G7 e nelle altre nazioni, e in collaborazione con gli organismi internazionali, così come con il settore privato, il terzo settore e le comunità.
- Riconosciamo che alcuni fattori correlati all’ambiente contribuiscono ad aumentare i rischi per la salute, come quelli associati a modifiche nei modelli delle malattie infettive, eventi climatici estremi, innalzamento del livello del mare, acidificazione degli oceani, inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, perdita di biodiversità, scarsità di acqua, insicurezza alimentare e malnutrizione, contaminazione degli alimenti e aumento dei flussi migratori.
- Riconosciamo l’importanza di migliorare la preparazione alle emergenze, come la gestione e la risposta alle crisi nei casi di disastri correlati a eventi climatici o altri disastri, epidemie e altre emergenze sanitarie. A tale scopo, accogliamo favorevolmente le consultazioni, condotte dalla Presidenza italiana assieme ad esperti internazionali, che hanno fornito considerazioni fondate su basi scientifiche a sostegno di decisioni documentate. Siamo determinati a coordinare i nostri sforzi, promuovere l’innovazione, condividere conoscenze, informazioni e strumenti per il monitoraggio e la previsione, sostenere la resilienza dei sistemi sanitari e proteggere la salute delle nostre popolazioni. Sottolineiamo la necessità di salvaguardare la salute degli operatori e delle strutture sanitarie durante le emergenze ed in zone di conflitti, in conformità con il diritto internazionale umanitario.
- In linea con gli impegni assunti da precedenti G7 e G20 e con gli obiettivi posti dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e relativi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), ribadiamo l’importanza di rafforzare i sistemi sanitari attraverso specifici percorsi nazionali verso la Copertura Sanitaria Universale (UHC) senza lasciare nessuno indietro, e di prevenire il collasso dei sistemi sanitari durante le emergenze umanitarie e di salute pubblica nonché di mitigare efficacemente le crisi sanitarie. Lavoreremo insieme per implementare il Sendai Framework for Disaster Risk Reduction. Cerchiamo di ridurre le disuguaglianze a livello globale; di proteggere e migliorare la salute di tutti i cittadini nell’arco della vita attraverso servizi sanitari inclusivi; di affrontare le malattie non trasmissibili (NCDs); di sostenere i nostri impegni al fine di eradicare la poliomielite attraverso il sostegno alla Global Polio Eradication Initiative, e porre fine all’epidemia di HIV/AIDS, malaria e tuberculosi entro il 2030 con il sostegno al Joint UN Programme on HIV/AIDS (UNADIS), al Global Fund to Fight AIDS, Tuberculosis and Malaria, e UNITAID; di sostenere le principali iniziative globali quali Gavi the Vaccine Alliance; di investire nella ricerca ed innovazione rilevanti per la salute globale.
- Mentre il mondo si avvicina sempre più al raggiungimento dell’eliminazione della poliomielite, noi riconosciamo anche l’importanza di continuare i nostri sforzi per un mondo libero dalla polio, e, l’opportunità di usare in modo appropriato gli asset e le risorse a disposizione che hanno prodotto importanti e più ampi benefici alla salute, incluso il rafforzamento dei sistemi sanitari.
- Riconosciamo il ruolo centrale di guida e coordinamento dell’OMS in tema di capacity building nella preparazione e risposta dei singoli Stati alle emergenze di sanità pubblica, costruendo sistemi sanitari resilienti, e le nuove priorità strategiche dettate dall’ OMS per affrontare l’impatto dei fattori climatici e ambientali sulla salute. Riconosciamo che le risorse umane e finanziarie dell’ OMS devono essere rafforzate attraverso il finanziamento adeguato e sostenibile del Emergency Programme and the Contingency Fund for Emergencies (CFE) dell’OMS. Prenderemo in considerazione il sostegno al Pandemic Emergency Financing Facility (PEF) della Banca Mondiale ed al programma dell’OMS sul degrado ambientale ed altri fattori determinanti per la salute.
- Ribadiamo il nostro impegno per promuovere e investire in salute e proteggere i diritti delle donne, bambini e adolescenti, in linea con la Global Strategy for Women’s, Children’s and Adolescents’ Health delle Nazioni Unite e la Roadmap for a Gender-Responsive Economic Environment del G7, riconoscendo la loro importanza quali agenti positivi di cambiamento per il progresso della salute per tutti.
- Riconosciamo che i sistemi alimentari hanno un enorme impatto sulla salute umana. Pertanto, nell’ambito della Decade di Azione sulla Nutrizione delle Nazioni Unite, noi sosteniamo sistemi alimentari che promuovano diete salutari e sostenibili per la popolazione, garantendo la sicurezza alimentare, la salubrità degli alimenti e la nutrizione per tutti, comprese le popolazioni vulnerabili ed emarginate.
- Riconosciamo l’esito del Global Nutrition Summit, tenutosi a Milano il 4 novembre scorso, e le nuove politiche e gli impegni finanziari espressi al fine di accelerare la risposta globale alla malnutrizione in tutte le sue forme. Ribadiamo il nostro impegno collettivo a far uscire 500 milioni di persone dalla fame e dalla malnutrizione, entro il 2030, facendo appello ad altri attori per un ulteriore impegno su questo importante questione.
- Guidati dall’approccio One Health, continueremo ad occuparci di resistenza antimicrobica (AMR). Le azioni intraprese a questo riguardo rendono i sistemi sanitari più forti e resilienti, attraverso lo sviluppo di strumenti e strutture per una tempestiva individuazione dei problemi, la limitazione della diffusione delle infezioni, il prolungamento dell’efficacia dei farmaci, e la promozione della produzione di nuovi farmaci, di strumenti diagnostici innovativi e di alternative terapeutiche e preventive, che altrimenti potrebbero non essere sviluppati. La resistenza antimicrobica incontrollata pregiudicherebbe il nostro impegno per rafforzare i sistemi sanitari e metterebbe in pericolo la nostra capacità di raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.