Importanti novità arrivano sul fronte università statali e per i costi ad essa legati. La Legge di bilancio ha determinato nuove regole per tutti gli atenei e dunque risulta fondamentale comprendere bene cosa cambierà a partire dal nuovo anno accademico.
Anzitutto le matricole potranno iscriversi gratuitamente all’università prescelta (fatta eccezione per l’imposta regionale e il bollo) se il reddito familiare Isee non supererà i 13.000 euro. Un vantaggio che si protrarrà anche per gli anni successivi, sempre a parità di reddito, se gli studenti saranno in regola con gli esami. Toccherà dunque versare la tassa per il diritto allo studio (140 euro) e il bollo (16 euro), per cui il risparmio è evidente perché per gli studenti appartenenti in passato alla stessa fascia Isee il risparmio medio annuo ora si aggira tra i 300 e i 500 euro. La stessa Legge di bilancio vieta espressamente alle università di inserire in corso d’opera eventuali tasse o particolari contributi fino al rilascio della laurea.
Dunque, le matricole si iscriveranno tutte gratuitamente ma in seguito si procederà secondo un criterio meritocratico, come succitato. Il che significa che, con un Isee familiare non superiore ai 13.000 euro, negli anni successivi sarà determinante essere studenti in corso oppure iscritti al primo anno fuori corso ma con il presupposto di aver raggiunto il numero di crediti previsti. Ciò significa, molto semplicemente, essere in regola con gli esami.
Agevolazioni anche per chi ha un Isee più alto, purché non superi la soglia dei 30.000 euro: la quota da versare sarà infatti pari al 7% della quota Isee eccedente i 13.000 euro. Anche in questo caso torna in ballo, per gli anni successivi, un discorso meritocratico perché in caso di iscritti fuori corso da più di un anno le tasse da pagare saliranno inevitabilmente fino a toccare il 50% della differenza Isee, tenendo conto di un minimo dovuto per legge di 200 euro.
Infine, i dottorandi: coloro che non godranno di una borsa di studio non dovranno versare tasse. In questo caso il reddito non ha alcuna importanza e nulla sarà dovuto alle università.