Oltre 370 sportelli attivi su tutto il territorio nazionale; oltre 9 mila organizzazioni di volontariato socie dei CSV; circa 39 mila fra enti e associazioni di volontariato e Terzo settore raggiunti l’anno scorso dai servizi CSVnet, il Coordinamento Nazionale che riunisce e rappresenta 68 dei Centri di Servizio per il Volontariato presenti nel nostro Paese. Questi sono solo alcuni dei dati del “Report sulle attività dei CSV relativi al 2015” presentati in anteprima ai 250 partecipanti della Conferenza nazionale di CSVnet, che si è svolta dal 1 al 3 luglio a Genova.
Tre giornate dedicate al volontariato, piene di occasioni di approfondimento e di confronto sulle sfide e gli impegni che attendono il sistema, soprattutto alla luce della legge delega n 106/2016.
Nella giornata inaugurale della conferenza, che ha visto il coinvolgimento di alcuni tra i più noti esponenti istituzionali e rappresentanti del mondo del non profit, il presidente di CSVnet, Stefano Tabò, ha sottolineato come i CSV siano “il solo soggetto di Terzo settore la cui costituzione è prevista direttamente dalla legge delega”.
Ciò ha portato al superamento della mancanza di un accreditamento giuridico e quindi adesso vi è l’esigenza di un riconoscimento del ruolo sociale, ossia come agenti di sviluppo e di cittadinanza attiva, sia come singole strutture sia come sistema radicato sul territorio. Ma il vero cambiamento portato dalla legge delega risiede nel fatto che i CSV saranno sempre più di tutti, in quanto ciascuna organizzazione del Terzo settore dovrà ritenersi responsabile dei Centri, e per tutti in quanto i CSV dovranno indirizzarsi non soltanto ai volontari già attivi, anche in organizzazioni del Terzo settore, ma a tutti i cittadini potenziali volontari che potranno essere accompagnati e motivati.
Ora però la rete dei CSV dovrà far fronte all’urgente questione delle risorse per l’anno 2017 e per gli anni futuri con l’apertura a breve di un tavolo di confronto sull’accordo Acri – Volontariato che tratterrà anche le sfide e le opportunità offerte dalla legge delega.