Legambiente ha lanciato la sua Campagna #UnSaccoGiusto che vuole denunciare il ruolo delle mafie che impongono ai negozianti dei supermercati l’acquisto dei propri sacchetti biodegradabili. Si tratta di buste per la spesa non conformi ai criteri di biodegradabilità e dunque illegali due volte. Questo genere di situazione riguarda tutta l’Italia e secondo Legambiente circa la metà dei sacchetti attualmente in circolazione è stata costituita con materiali non adeguati, con ricadute in termini economici abbastanza pesanti. Il nostro Paese perderebbe circa 160 milioni di euro l’anno, senza dimenticare i 30 milioni di euro derivanti dall’evasione fiscale, ai quali vanno aggiunti i 50 milioni che poi servono per smaltire i finti sacchetti biodegradabili.
Il presidente di Legambiente, Rossella Muroni, spiega come la legge italiana sulle buste di plastiche sia innovativa e straordinaria, divenuta in breve un esempio per tutta l’Europa, ma purtroppo «proprio perché incide su un comparto produttivo molto importante è diventata terreno d’azione delle ecomafie che inquinano il mercato legale e impongono i loro prodotti soprattutto negli esercizi commerciali al dettaglio o nei mercati rionali. Del resto produrre fuori legge costa la metà : un chilogrammo di bioplastica costa circa 4 euro, mentre un chilogrammo di materiale in polietilene ne costa due. Sul mercato però vengono venduti allo stesso prezzo, rendendo alla filiera illegale grandi guadagni».
Legambiente ha dunque voluto dedicare un video a questa situazione, allo scopo di sensibilizzare e informare tutti sull’argomento. Il protagonista del filmato è Fortunato Cerlino, che nella serie tv Gomorra recita la parte di Sevastano.