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Uragano Matthew, CBM si mobilita anche per disabili ma la situazione è drammatica

Con ancora negli occhi le terribili immagini del 2010 che hanno visto Haiti sconvolta da un terremoto devastante, causa di un numero incredibile di vittime, siamo oggi a dover parlare di un’altra gravissima emergenza umanitaria per colpa dell’uragano Matthew che il 4 ottobre ha ridotto il Paese a un niente, con un numero di morti che dai 900 è purtroppo destinato a salire.

In casi del genere occorre mobilitarsi in fretta e per tutta la popolazione, ma sentiamo di porre un accento particolare sui numerosi disabili che abitano Haiti, perché sono loro – tra gli strati della popolazione – i più indifesi e quelli con maggiori problematiche. La CBM – la più grande organizzazione umanitaria internazionale che si occupa della cura e della prevenzione della cecità e della disabilità nei Paesi del Sud del mondo – questo lo sa bene. In particolare, la CBM Italia Onlus, ONG che è parte dell’Organizzazione, si sta mobilitando per offrire il suo supporto. Massimo Maggio – direttore del comparto italiano – ha spiegato: «Le persone con disabilità durante le catastrofi naturali sono le più vulnerabili  perché la loro prima difficoltà è riuscire a mettersi in salvo. La distruzione da un giorno all’altro delle reti di sostegno, la perdita o la compromissione dei propri dispositivi di assistenza, così come le maggiori difficoltà nel reperire beni di prima necessità o nell’accedere agli aiuti rendono necessario un intervento più che mai tempestivo, affinché nessuno sia lasciato indietro. La nostra squadra di Haiti sta già lavorando ad un piano di intervento nelle zone colpite».

CBM ad Haiti supporta oltre 20 progetti, in collaborazione con i suoi partner e la sorte ha voluto che per fortuna tre delle basi che si trovano nelle zone colpite non abbiamo subito danni, sicché si sta già lavorando per aiutare i tantissimi minori disabili insieme alle loro famiglie che non hanno più un posto dove stare. Le comunicazioni sono complicate data la situazione precaria delle linee telefoniche ma l’Ufficio Paese di CBM è in continuo contatto con gli operatori sul campo.

Al momento, gli studenti di 3 scuole di CMB costruite per accogliere i bambini con disabilità sono stati evacuati presso rifugi temporanei e hanno urgente bisogno di beni di prima necessità, come acqua, cibo e vestiario.  Le stime che ci sono giunte parlano di più di 100 disabili in situazioni criticissime con un’immediata urgenza di intervento. CBM sta lavorando instancabilmente per tutto l’arco delle 24 ore e ha immediatamente formulato un piano di aiuti. La prima fase non poteva che essere l’individuazione di tutte le persone con disabilità per far sì che venissero incluse nel piano di emergenza immediato, mentre la seconda – logicamente consequenziale – è l’aiuto stesso, attraverso la ricostruzione delle baracche distrutte, la distribuzione delle sementi per l’agricoltura e degli alimenti dei piccoli animali da allevamento. Ricordiamo che Haiti è un Paese molto povero la cui economia è di tipo rurale. Per la terza fase occorrerà tempo ma è già stata concordata: diffondere in tutte le zone della Repubblica la pratica di attività mirate alla prevenzione del rischio.

È possibile sostenere il lavoro di Cbm per le persone con disabilità donando al numero verde 800 45 20 20 e, in ogni caso, consultare il sito ufficiale (italiano) per scegliere se e come contribuire a questa gravissima emergenza umanitaria.

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Redazione