L’obbligo di essere vaccinati per frequentare la scuola italiana è legge. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dato il via libera al provvedimento resosi necessario dopo il preoccupante fenomeno del calo delle vaccinazioni e dell’aumento dei casi di alcune malattie, come il morbillo, che sembravano ormai quasi debellate.
Una legge che ha fatto discutere molto ma sulla quale il governo è andato spedito, anche con il supporto dell’Istituto superiore di Sanità che ha più volte messo in luce la pericolosità di questa tendenza, diventata quasi moda, di dire no alla vaccinazione dei propri figli per le ragioni più disparate. Anche noi ne abbiamo parlato spesso, dedicando al tema anche un editoriale nelle scorse settimane (leggi qui), perché convinti che sulla salute ci sia poco da scherzare, soprattutto se la scelta del singolo si può trasformare nel rischio di qualcun altro. Purtroppo ci sono molte categorie di persone, infatti, che per diverse ragioni non possono essere sottoposte ai vaccini. Ecco allora che l’aumento dei casi di malattie può mettere a rischio anche coloro che non possiedono anticorpi e non per loro volontà.
Ma ricordiamo cosa prevede la nuova legge. Le vaccinazioni che diventeranno obbligatorie nella fascia 0-6 anni saranno dodici a partire dal prossimo anno scolastico e in particolare contro poliomelite, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Haemophilusinfluenzae di tipo B, meningite B e C, morbillo, rosolia, orecchioni, varicella.
Il ministro della salute Beatrice Lorenzin, però, rassicura le famiglie che ci sarà una fase transitoria e che quindi non è necessaria la corsa al vaccino nelle prossime settimane. «E’ prevista una fase transitoria per il 2017», garantisce. «Da domani (oggi, ndr) e fino al 10 settembre ci sarà dunque tempo di procedere per fare le richieste per le vaccinazioni o per effettuare le stesse; poi, dal 10 settembre al 10 marzo, ci sarà tempo per produrre la documentazione». Il ministro ha quindi sottolineato come l’obiettivo da raggiungere sia «la piena immunizzazione per la popolazione scolastica: entro due anni la si raggiungerà per malattie le cui vaccinazioni erano già obbligatorie, mentre ci vorranno 3-4 anni per malattie come il morbillo».
Quanto all’iscrizione, non verranno ammessi agli asili nido e alle scuole dell’infanzia i bambini non vaccinati, mentre per la fascia di età 6-16 anni, gli studenti possono comunque frequentare la scuola anche se i presidi hanno l’obbligo di avvertire la Asl entro dieci giorni, così come pure nel caso di bambini tra 0 e sei anni non in regola con le vaccinazioni obbligatore.
La Asl contatterà quindi i genitori per un appuntamento e un eventuale colloquio informativo indicando le modalità e i tempi nei quali effettuare le vaccinazioni prescritte. Se i genitori non si presentano all’appuntamento o non provvedono comunque a far somministrare il vaccino al bambino, la Asl contesterà formalmente l’inadempimento dell’obbligo e sono previste sanzioni pecuniarie da 500 a 7.500 euro.
Il genitore può anche autocertificare l’avvenuta vaccinazione ai fini dell’iscrizione a scuola dei figli, e avrà tempo poi entro il 10 luglio di ogni anno per presentare copia del libretto vaccinale.