Recentemente abbiamo affrontato il tema della rigenerazione urbana prendendo spunto da uno studio promosso da Legacoop e Legambiente e coordinato da Enrico Fontana e Carlo Andorlini, dal titolo “Rigenerare le città. Periferie e non solo. Numeri proposte e strumenti per intervenire nelle grandi aree urbane. Creando comunità” (leggi gli articoli: prima parte – seconda parte).
Torniamo oggi sull’argomento per presentare un nuovo Protocollo per la valutazione della sostenibilità ambientale a Scala Urbana, approvato il 21 dicembre scorso dal Consiglio Direttivo di ITACA. Probabilmente non tutti sanno che l’acronimo ITACA indica l’Istituto per l’Innovazione e Trasparenza degli appalti e la Compatibilità Ambientale, organo tecnico della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che opera attraverso gruppi di lavoro composti da funzionari e dirigenti regionali.
L’obiettivo del Protocollo ITACA consiste nel formulare un giudizio sintetico sulla performance globale di un insediamento urbano, assegnando un punteggio. Come si legge sul sito www.itaca.org i processi di riqualificazione della città “impongono un ripensamento complessivo in quanto implicano, oltre ai necessari interventi di recupero edilizio e funzionale delle parti degradate ed obsolete di città, una serie di altri elementi legati al concetto di sostenibilità che vanno dal miglioramento energetico ed ambientale dell’organismo urbano, alla qualità degli spazi pubblici, alle connessioni ecologiche, alla sicurezza, alla accessibilità materiale ed immateriale, al sistema della mobilità pubblica, alla flessibilità degli spazi, alla complessità funzionale e alla capacità di rispondere alla domanda sempre crescente di integrazione sociale”.
Per queste ragioni il concetto di sostenibilità deve rispondere contestualmente sia a criteri di qualità sia ai bisogni dei cittadini. “La complessità dei temi propri della rigenerazione urbana richiede che i soggetti pubblici giochino un ruolo forte nel governo di questi processi, in modo da rappresentare il necessario elemento di raccordo tra le politiche di livello nazionale e la loro attuazione alla scala degli enti locali. Questo richiede un forte impegno rivolto da un lato alla costruzione di modelli e pratiche di governance, attraverso il coinvolgimento delle amministrazioni comunali, dei diversi settori, delle categorie interessate, dei cittadini nelle decisioni sullo sviluppo futuro in termini di spazio, tematiche e tempi, dall’altro alla definizione di regole e indirizzi che orientino gli interventi di rigenerazione alla massima qualità. Infatti a fronte della scarsa quantità di risorse pubbliche a disposizione diventa necessario per il decisore pubblico poter disporre di strumenti capaci di valutare/orientare la sostenibilità dei programmi di rigenerazione urbana attraverso un insieme di indicatori riferibili a tutti quegli aspetti che possono concorrere a definire la qualità urbana nel modo più ampio possibile”. Il nuovo Protocollo ITACA a scala urbana intende, così, sviluppare uno strumento di valutazione per misurare il livello di sostenibilità degli interventi urbani, dall’isolato alla città, a disposizione sia dei pianificatori degli enti pubblici sia degli operatori in processi di trasformazione delle aree urbane.
Di seguito riportiamo un estratto del Protocollo, rinviando per la consultazione del testo integrale.
PROTOCOLLO ITACA Scala Urbana (Versione 21/12/2016)
APPROCCIO METODOLOGICO
Seguendo il solco segnato dal Protocollo ITACA a scala di edificio, il sistema di valutazione a scala urbana ha seguito un insieme di principi, che hanno costituito il fondamento per l’individuazione dei i criteri di valutazione più adeguati a esprimere compiutamente la sostenibilità degli interventi in ambito urbano, in modo che il protocollo potesse rappresentare:
– un sistema completo: i criteri individuati rappresentano il vasto panorama degli ambiti della sostenibilità ambientale, economica e sociale, considerando con particolare cura gli aspetti propri del sistema urbano;
– un sistema aperto: gli indicatori selezionati per la valutazione dei criteri utilizzano dati desumibili dai sistemi informativi territoriali e dalle banche dati pubbliche;
– un sistema accessibile: le metodologie di calcolo individuate sono trasparenti e semplici, e i risultati sono facilmente interpretabili e comunicabili dall’amministrazione pubblica e dai cittadini;
– un sistema rigoroso: la validità scientifica del sistema è costantemente affinata, tramite il continuo lavoro di sperimentazione e verifica svolto in progetti di ricerca;
– un sistema prestazionale: gli indicatori di valutazione esprimono specifici aspetti prestazionali, evitando perciò la definizione di una serie di rigide prescrizioni progettuali;
– un sistema flessibile: al variare della scala dell’ambito oggetto di valutazione, si applicano i criteri più adeguati a coglierne le prestazioni, mantenendo contemporaneamente le connessioni tra le varie scale del tessuto urbano;
– un sistema contestualizzato: in seguito alla selezione di criteri e metodologie appropriati alle specificità del tessuto urbano nazionale e locale, le prestazioni vengono confrontate con dei benchmark relativi al contesto della Città, per catturarne le specificità e darne una caratterizzazione significativa.
La scelta dei criteri è stata operata nell’ottica di costruire un sistema completo, aperto, rigoroso e prestazionale. Inoltre, l’attività di verifica della documentazione presente riguarda esplicitamente i principi di apertura ed accessibilità del sistema. (…)
STRUTTURA DEL PROTOCOLLO ITACA A SCALA URBANA
Il Protocollo ITACA a Scala Urbana è un sistema di analisi multicriteria per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici e delle peculiarità di un contesto urbano basato sull’SBTool, strumento internazionale sviluppato attraverso il processo di ricerca Green Building Challenge coordinato da iiSBE (international initiative for a Sustainable Built Environment).
Partendo da un set di voci di valutazione di base, il Protocollo ITACA a Scala Urbana mira a fornire un punteggio di prestazione finale, indicativo del livello di sostenibilità dell’insediamento urbano.
Gli elementi costitutivi del metodo di valutazione possono essere così riassunti:
– un insieme di voci di valutazione, dette criteri;
– un insieme di grandezze, dette indicatori, che permettono di quantificare la prestazione dell’area urbana in relazione a ciascun criterio.
Il Protocollo ITACA a Scala Urbana è strutturato secondo tre livelli gerarchici: Aree, Categorie e Criteri.
Le Aree rappresentano macro-temi che si ritengono significativi ai fini della valutazione della sostenibilità ambientale di un contesto urbano. Nel Protocollo ITACA a Scala Urbana sono presenti 11 aree:
- Governance;
- Aspetti Urbanistici;
- Qualità del paesaggio urbano;
- Aspetti Architettonici;
- Spazi Pubblici;
- Metabolismo Urbano;
- Biodiversità;
- Adattamento;
- Mobilità/Accessibilità;
- Società e Cultura;
- Economia.
Le Categorie trattano aspetti particolari delle aree. I Criteri rappresentano le voci di valutazione del protocollo, ogni criterio è associato a una o più grandezze fisiche che permettano di quantificare la performance dell’area urbana in relazione al criterio considerato attraverso l’attribuzione di un valore numerico. Tali grandezze sono rappresentate dagli indicatori.
Ogni area comprende più categorie (in numero variabile a seconda dell’area considerata), ciascuna delle quali tratta un particolare aspetto della tematica di appartenenza. Le categorie sono, a loro volta, suddivise in criteri, ognuno dei quali approfondisce un particolare aspetto della categoria di appartenenza.
I Criteri rappresentano, infine, le voci di valutazione del metodo e vengono usati per caratterizzare le performance dell’edificio all’inizio del processo valutativo.
Esempi di aree e relative categorie e criteri:
– Area: Metabolismo urbano, Categoria: Acqua, Criterio: Permeabilità del suolo;
– Area: Adattamento, Categoria: Mitigazione delle ondate di calore in area urbana, Criterio: Intensificazione della ventilazione urbana naturale;
– Area: Economia, Categoria: Accesso alla residenza, Criterio: Accessibilità economica all’affitto residenziale.
Aree di valutazione, categorie e criteri sono codificati. Il codice delle aree è un numero. Il codice dei criteri è formato dal codice dell’area a cui appartengono più un numero progressivo (es. 8.01).
Ogni criterio è associato a una o più grandezze fisiche che permettano di quantificare la performance dell’area urbana in relazione al criterio considerato attraverso l’attribuzione di un valore numerico. Tali grandezze prendono il nome di indicatori.
Nel Protocollo ITACA Scala Urbana sono presenti anche criteri di natura qualitativa per i quali la performance dell’area urbana viene valutata attraverso la comparazione con un certo numero di scenari di riferimento definiti dallo stesso indicatore.
PROCESSO DI VALUTAZIONE
L’obiettivo del Protocollo ITACA è formulare un giudizio sintetico sulla performance globale di un insediamento urbano, assegnando un punteggio. Quest’ultimo avrà l’obiettivo di riassumere le performances dell’area urbana sottoposta ad analisi in relazione a ciascun criterio e viene quindi calcolato a partire dal valore degli indicatori.
Il punteggio di performance globale dell’area urbana verrà anche definito punteggio finale ed il metodo impiegato per il calcolo del punteggio finale a partire dal valore degli indicatori verrà detto procedura di valutazione.
A differenza alla metodologia utilizzata nei Protocolli ITACA per gli edifici, nel Protocollo per le aree urbane, in cui sono prevalenti aspetti strettamente relazionati ai sistemi normativi e pianificatori regionali e comunali risultava complesso individuare benchmark validi per tutte le realtà urbane del territorio nazionale. Le medesime considerazioni possono esser estese anche alla mancata pesatura dei criteri presentati in quanto non è stato individuato un modello di città di riferimento nei confronti del quale tarare i singoli criteri che compongono il Protocollo. La complessità e la diversità dei caratteri e delle problematiche dei centri urbani nel territorio nazionale ha suggerito di affrontare il lavoro di taratura degli indicatori in un secondo momento, vale a dire ad una ulteriore fase di approfondimento che richiederà un maggiore impegno delle Regioni e degli enti locali interessati ad utilizzare questo strumento.
Questa difformità rispetto al canonico processo di valutazione del sistema utilizzato da tutti gli altri Protocolli ITACA è tuttavia da considerare, in chiave positiva, come elemento di elevata flessibilità sia per le modalità di utilizzazione che per gli ambiti di applicazione.
Tuttavia solo quando questo ulteriore processo sarà completato con la definizione in ambito locale dei valori di tutti gli indicatori per le aree oggetto di analisi, si potrà pervenire al calcolo del punteggio finale definendo le performance dell’area urbana sottoposta alla valutazione attraverso il Protocollo.
ATTIVITÀ DEL PROSSIMO PERIODO
Quando saranno disponibili i valori di tutti gli indicatori per le aree oggetto di analisi, l’attività si concentrerà sulla definizione dei benchmark di prestazione, ovvero i valori di riferimento da utilizzare per valutare la prestazione relativa a ciascun criterio, identificando le prassi correnti e i valori ritenuti corrispondenti alla miglior pratica corrente. In coerenza con l’approccio tipico del Protocollo ITACA Edifici, tali benchmark consentiranno di confrontare le prestazioni tra criteri, normalizzandole su una scala di prestazione adimensionale.
Questo passo di normalizzazione delle prestazioni rispetto ai benchmark relativi costituirà l’elemento base per l’aggregazione delle prestazioni, secondo un approccio multicriteria che consentirà di esprimere una valutazione sintetica di sostenibilità delle aree oggetto di studio.
L’esito della valutazione sarà quindi espresso da un lato tramite un dato sintetico, volto a fornire un’indicazione globale del livello di sostenibilità, e dall’altro tramite il dettaglio delle prestazioni relative ai singoli criteri, che permetteranno di evidenziare le criticità e i punti di forza delle aree valutate. Questa doppia dimensione delle informazioni consentirà alle Città di rilevare le proprie best practice e di individuare chiare linee d’azione per le future trasformazioni urbane. Le attività di valutazione hanno infatti l’obiettivo di consentire alle Città di dotarsi di uno strumento di misurazione della performance di aree urbane in termini di sostenibilità utile a identificare le migliori strategie di pianificazione in riferimento a standard prefissati (benchmark) e a sviluppare le linee guida per le trasformazioni future.