Regole chiare e trasparenti, tutela dei diritti di chi lavora, qualità ed efficienza dei servizi elargiti. Questi gli obiettivi del “Protocollo sulla legalità in materia degli appalti pubblici” stretto tra le tre principali cooperative venete Legacoop, Fersolidarietà – Confcooperative, Agci e le organizzazioni sindacali regionali Fp Cgil, Fp Cisl, Fisascat Cisl e Uil-Fpl.Si tratta del primo protocollo regionale unitario tra enti datoriali e associazioni sindacali e il primo unitario in Italia in materia di appalti e legalità.
In Veneto fino ad adesso all’Albo regionale risultano iscritte 824 cooperative sociali che offrono lavoro a circa 35 mila persone e assistono quasi 500 mila cittadini.
«Crisi economica, politiche di contenimento della spesa pubblica e i tagli nel welfare», chiariscono i promotori del Protocollo, «portano molto spesso gli enti pubblici a privilegiare il criterio del massimo ribasso per l’affidamento dei servizi alle cooperative sociali». Pertanto, questo modo di fare non tiene conto del costo del lavoro e della quantità, qualità ed efficienza delle prestazioni.
Nello specifico, il Protocollo definisce e sollecita che l’affidamento dei servizi si realizzi secondo il criterio dell’offerta economicamente più conveniente, avendo sempre come primo obiettivo la qualità del servizio al cittadino. Oltre a ciò, le parti firmatarie chiedono l’individuazione di standard oggettivi di valutazione che tengano conto degli strumenti di qualificazione organizzativa del lavoro, della conoscenza dei problemi sociali propri del territorio e delle risorse sociali della comunità che vi risiede.
Infine, le cooperative chiedono che vengano rispettate le clausole dei contratti nazionali, gli accordi regionali, territoriali e aziendali, l’applicazione della normativa di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla previdenza e assistenza.