20 febbraio 1958 – Per qualcuno rappresentava una conquista, per qualcun altro un’ipocrisia ma in questa data in Italia avviene un fatto storico importante: vengono chiuse le cosiddette case di tolleranza, con la legge 75/58, nota come “Legge Merlin” dal nome della sua promotrice, la senatrice Angelina Merlin.
Per arrivare all’approvazione di questa Legge occorreranno 10 anni, con un iter parlamentare che inizia nel 1948 in un’Italia molto arretrata in cui le donne hanno da poco conquistato il diritto al voto e sono sostanzialmente relegate ai margini della vita sociale, entro una società patriarcale e profondamente maschilista. Anche per questa ragione, la Legge Merlin assume un valore importante dal punto di vista dell’emancipazione femminile. Ma si tratta di una legge che fa discutere perché se da un lato abolisce un certo tipo di comportamento, dall’altro non lo sostituisce con nessun nuovo provvedimento.
L’intento è naturalmente quello di contrastare lo sfruttamento delle prostitute e con la stessa approvazione viene eliminata ogni forma di schedatura poliziesca a cui esse venivano sottoposte, liberandole dall’etichetta di “criminali”.