29 gennaio 1979 – A Milano viene assassinato Emilio Alessandrini, sostituto Procuratore della Repubblica impegnato, nell’ambito dell’attività giudiziaria, nelle indagini sul terrorismo e, in modo particolare, sulla strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969 con il particolare merito di aver tracciato quella che poi sarebbe stata definita “la pista nera“. Il magistrato di origini abruzzesi indaga anche negli ambiti legati alla destra estremista e alla sinistra militante, avvia un’indagine sull’Autonomia operaia milanese, scopre delle anomalie connesse al Sid (Servizio informazioni difesa).
Tutte queste attività lo rendono inviso a più gruppi terroristici, e nella mattinata dell’assassinio l’attentato viene rivendicato dall’organizzazione comunista “Prima Linea“.
Emilio Alessandrini, al momento dell’omicidio, stava lavorando per creare un pool antiterrorismo che includesse magistrati da diverse procure, per migliorare l’efficienza delle indagini.