7 giugno 1931 – A Dayton (Usa) nasce Dorothy Stang, missionaria che dedica tutta la sua vita in difesa delle popolazioni indigene dell’Amazzonia per la difesa della loro terra. Il suo impegno di missionaria non si limita solo all‘evangelizzazione ma va molto oltre: entra a far parte dei movimenti sociali nello Stato brasiliano del Parà per denunciare il disboscamento della grande foresta in un’epoca, il 1966, in cui tale pratica non suscitava l’indignazione attuale.
Dorothy Stang assiste personalmente alla distruzione della vegetazione locale, ai soprusi delle multinazionali interessate all’agrobusiness che inviano i propri uomini a calpestare senza scrupoli i diritti delle popolazioni locali. Lei reagisce cercando di informare il mondo su quanto sta accadendo e chiedendo al governo di intervenire, e frattanto incoraggia gli indigeni ad affidarsi a tecniche di agricoltura sostenibile.
Negli anni ’90 riceve minacce di morte in quanto personaggio scomodo, tuttavia non ha paura e continua imperterrita la sua missione dicendo: «Se oggi qualcosa di grave deve capitare, capiti a me e non agli altri che hanno una famiglia».
Il 12 febbraio 2005, due uomini armati la uccidono con sei colpi di pistola.