È entrato in vigore da alcuni giorni un nuovo Decreto Legge nel nostro Paese – n° 230 del 15 dicembre 2017 – che accoglie il Regolamento europeo per prevenire e gestire l’introduzione di specie esotiche considerate particolarmente invasive.
L’Unione Europea infatti ha stilato un elenco di 49 specie invasive considerate pericolose per la natura e per l’uomo e tra queste ben 33 sono presenti nel nostro Paese: vanno dalla tartaruga palustre americana al gambero rosso della Louisiana alle nutrie e allo scoiattolo grigio, ma contempla anche piante come il giacinto d’acqua e il Pànace di Mantegazza.
Queste specie invasive, spesso denominate aliene, si trovano al di fuori della loro area di origine; sono state introdotte accidentalmente o volontariamente dall’uomo, e una parte di esse è causa di gravi danni e perdite economiche notevoli. Basti pensare per esempio alle nutrie che non sono di alcuna utilità, si riproducono velocemente, raggiungono dimensioni notevoli e distruggono i campi coltivati.
Il Decreto prevede che tutti i proprietari di animali inseriti nella lista allegata allo stesso, potranno e dovranno accudirli sino al termine della loro vita naturale, ma entro la fine di giugno 2018 avranno l’obbligo di comunicarne il possesso al Ministero dell’Ambiente. Il proprietario dovrà fornire indicazioni sull’esemplare (specie, sesso ed età) nonché sui sistemi che intende adottare per prevenirne la riproduzione e la diffusione.
La norma prevede anche, oltre ai controlli doganali, che vengano predisposti da Regioni e Parchi nazionali adeguati piani di controllo, mentre zoo, giardini botanici oltre a centri di ricerca, importatori e rivenditori dovranno richiedere apposite autorizzazioni. Per i trasgressori sono previste non solo sanzioni pecuniarie ma addirittura penali, oltre alla confisca degli esemplari.
Sulla questione, a parere del WWF, la risposta migliore è la prevenzione, nel senso che è molto più efficiente limitare l’accesso alle nuove specie invasive piuttosto che combatterle una volta insediate.
Per esempio mette in guardia sulla tartaruga dalle guance rosse che spesso viene donata ai bambini e amata dall’intera famiglia, sino a quando, inevitabilmente, cresce. Ecco allora che diventa nera, la grandezza supera i 30 centimetri, è carnivora e mordace; a questo punto non piace più e coloro che un tempo la amavano se ne sbarazzano nel lago o nel fiume vicino, senza pensare che questo esemplare finirà per divorare la tartaruga nostrana, che al contrario è erbivora.
Oppure, come dicevamo, ci sono piante pericolose come la Pànace di Mantegazza che è originaria del Caucaso a dispetto del nome.
Spiega infatti Piero Genovesi, coordinatore del progetto Life Asap : «Questa pianta,presente in Val d’Aosta e Lombardia, può raggiungere i 5 metri di altezza e il fiore gli 80 centimetri di diametro, è tossica e provoca bruciature. E’ dunque pericolosa, e in Nord Europa ha provocato 10mila ospedalizzazioni». Non a caso si sta lavorando per eradicarla.