Difendere il lupo dalla possibilità di abbattimento. E’ quanto chiede il Wwf che questa settimana ha consegnato al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti una petizione, sottoscritta da circa 190 mila persone. Una delegazione dell’associazione ambientalista, capitanata dal presidente onorario Fulco Pratesi, ha voluto così ribadire al ministro la propria contrarietà alla possibilità di prevedere, nel Piano per la gestione del lupo, ipotesi di abbattimenti. Per l’associazione infatti prevedere deroghe sul lupo rappresenta un ritorno al passato e viola un principio di tutela frutto di una capillare azione di conservazione.
La delegazione ha inoltre evidenziato come, per stessa ammissione del piano, la deroga risulti ininfluente (le percentuali di abbattimento previste sono inferiori al tasso di riproduzione dei branchi) e rispondano solo a un’esigenza sociale, alimentata da una forte disinformazione, alla quale si può rispondere con la velocizzazione degli indennizzi e soprattutto con la diffusione delle misure di prevenzione e protezione.
«Noi del Wwf», ha sottolineato Pratesi, «vogliamo che l’Italia rimanga un Paese per lupi. Che il lupo sia cattivo è favola alla quale non credono più nemmeno i bambini. Insieme dobbiamo costruirgli un futuro diverso nel quale poter trasmettere l’emozione di vederlo correre nei prati anche alle generazioni che verranno».
A detta del Wwf, inoltre, l’ipotesi degli abbattimenti potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio, aumentando il fenomeno dei bracconieri e della predazione del lupo su animali domestici.