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Zanardi e Versace testimonial della Maratona di Venezia

Campioni nello sport, ma soprattutto campioni del saper affrontare le difficoltà incontrate nella loro vita con grinta, coraggio, determinazione e un bel sorriso. Sono il pilota automobilistico e campione paralimpico Alex Zanardi e l’atleta paralimpica Giusy Versace, nipote dello stilista Gianni, due volti molto noti e amati del mondo dello sport e dello spettacolo che quest’anno saranno i testimonial della nuova edizione della Maratona di Venezia 2017.

L’evento, dal nome Venicemarathon e in programma domenica 22 ottobre nella città più romantica d’Italia, è stato presentato in questi giorni proprio dai due sportivi che sosterranno la kermesse con due progetti: “Obiettivo 3” e “Disabili No Limits”.

Alla trentaduesima edizione della maratona veneziana, infatti, è abbinato un Charity Program e la corsa alla solidarietà è già iniziata. La raccolta fondi è già partita attraverso la piattaforma di “Rete del Dono” www.retedeldono.it e la formula è molto semplice: corro, dono e aiuto il prossimo, coinvolgendo una rete di parenti e amici nel gesto di solidarietà. Un aiuto che andrà poi a sostenere una serie di associazioni e di progetti proposti, come quelli promossi da Giusy Versace e da Alex Zanardi.

«Ho fondato la Disabili Non Limits nel 2011», racconta la Versace, «per cercare di restituire a tutte le persone con disabilità una vita più autonoma donando ausili che, ad oggi, non sono previsti dal Sistema Sanitario Nazionale e dalle ASL. Raccogliamo fondi per donare sedie a ruote ultraleggere e protesi in fibra di carbonio, per attività quotidiane e sportive a sostegno di coloro che vivono condizioni economiche svantaggiate. Organizziamo eventi per promuovere la pratica sportiva e per consentire, soprattutto ai più giovani, di vivere al meglio la propria disabilità guardando allo sport come terapia e nuova opportunità di vita».

Quanto al progetto promosso da Alex Zanardi, invece: «Obiettivo3 nasce da un pensiero fatto la sera prima delle Paralimpiadi di Rio», spiega. «Creare i presupposti per avvicinare allo sport le persone disabili aiutandoli a superare ostacoli che li stanno fermando oggi è la vocazione del progetto. Per questo ci stiamo strutturando per diffondere la cultura sportiva sui campi di gara, negli ospedali, nei centri spinali e ortopedici e certamente attraverso la rete. Come lascia intuire il nome però, Obiettivo3 ha anche una forte ambizione: tra le tante persone che vorremmo aiutare, trovare almeno 3 “lupi” a cui brillano gli occhi, da allenare, far crescere e portare a Tokyo 2020 per la prossima edizione dei Giochi Paralimpici, completerebbe il nostro percorso consentendoci di lanciare nuovi modelli positivi capaci di regalare ispirazione a noi tutti».

Per maggiori informazioni e per iscriversi all’evento, al quale finora parteciperanno già più di 5.000 atleti, è possibile consultare il sito ufficiale dell’evento.

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Redazione